Una cravatta per sognare

Una cravatta per sognare
di Manuela Metra.

Se dall’ abito si pretende che stia a pennello, dalla scarpa eleganza, e identità, ci riconoscono nel mondo come italiani e ci facciamo riconoscere, dalla camicia un imprescindibile rigore, dalla cravatta mi aspetto che mi faccia sognare. E’ poesia. È’ l’ambito maschile in cui si può’ e si deve osare. Rivela qualcosa dell’ uomo che la indossa, un quid che può e spesso riesce ad uscire dai canoni del vestire per intrecciare un discorso su altri piani. Si può leggere molto della personalità dell’uomo dal tipo di cravatta che indossa. La cravatta si lega all’uomo attraverso il nodo, ne esistono di più o meno voluminosi, con stili differenti. Anche in questo caso la scelta è squisitamente individuale. E, la cravatta, parla di colore, di un ardire, di una dimensione interiore. Naturalmente in relazione al gusto e alla cultura ci si può inoltrare in luoghi inesplorati di colore e fantasia, questa resta una scelta soggettiva. Da bambina vedevo mio papà annodarsi la cravatta davanti allo specchio, prima di uscire per andare in ufficio. Era un momento particolare, tra noi, mi raccontava del nodo e dei passaggi per farlo. Io osservavo attenta. La cravatta è anche un regalo perfetto. Ma, negli anni ho potuto osservare una tendenza ad abolire la cravatta a favore della comodità, di uno stile da friday casual che dura tutta la settimana, ho potuto con dispiacere vedere togliere la cravatta a cena nel nome della libertà. La cravatta resta un simbolo dell’eleganza maschile, un elemento di dialogo e seduzione, di rispetto, un imprescindibile baluardo dietro cui ci attendono solo polo, T shirt, felpe, tute, pantaloni bermuda 4 stagioni, scarpe da ginnastica e altri capi che dal casual e dallo sport entrano uno dopo l’altro nel guardaroba maschile, senza soluzione di continuità, trasformano il principe azzurro, che tutte le donne sognano, profumato, ben rasato, ben vestito, con una bella cravatta, in un ranocchio. La cravatta è e resta un importante accessorio dell’universo maschile a cui rinunciare sarebbe un errore.
Joan Mirò è ritratto nel suo studio intento a dipingere e a lavorare, con la cravatta, così come Giacometti tra le sue sculture, Brancusi, Giorgio Morandi e via così. Quando guardo questi grandi artisti, che conoscevano la libertà e il rigore che l’arte porta in sé, sporco e caos compresi, indossare nell’atelier giacca e cravatta scura, resto piacevolmente confortata. L’impressione è di eleganza, libertà, rispetto per se stessi e per chi ti sta vicino, e di grande equilibrio.

manuelametra
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Ciao, sono Manuela! Sono una ceramista e artista italiana con una passione per le potenzialità espressive dell’argilla. Con l’amore per l’estetica Wabi Sabi e la bellezza dell’imperfezione, creo ceramiche su misura, dipinti e fotografia d’arte. Il mio studio, immerso nell’affascinante città di Milano, è una scatola magica dove la creatività corre selvaggia e la bellezza è abbondante. Se stai cercando di portare un tocco di magia nella vita di tutti i giorni o semplicemente stai cercando di esplorare il tuo lato creativo attraverso l’arte terapia io sono qui per ispirarti e incoraggiare il tuo viaggio. Porto l’arte nel mondo e celebro la bellezza in ogni momento. Questo blog è la mia Insalata Artistica, piena di creatività, bellezza, gioia di vivere, passione e strumenti per le menti creative.

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