Tecnologia rischio o opportunità per l’arte terapia?

 

La tecnologia è un rischio o un’opportunità per l’arte terapia?

Sprecare parole su quali e quanti vantaggi la tecnologia ci ha portato sarebbe superfluo, soprattutto nel periodo post-lockdown/ lockdown; possiamo infatti chiaramente dare per acquisiti i vantaggi. Ci stiamo abituando a lavorare in remoto, e quasi tutti si sono abituati a essere visti attraverso la telecamera. Una videochiamata è qualcosa che facciamo con maggiore spontaneità rispetto al periodo precedente la pandemia. Abbiamo visto il fiorire di app per la salute, per le code al super e quant’altro. Le ricette on line sono diventate una realtà. In generale possiamo dire che la tecnologia ci ha portato un sacco di vantaggi rendendo le nostre vite più facili e anche facilitando la comunicazione tra le persone. Anche ammettendo che le app e la digitalizzazione delle nostre esistenze ci hanno aiutato durante la pandemia e in qualche modo ci fanno risparmiare tempo, tuttavia dobbiamo anche considerare cosa stiamo perdendo ed essere consapevoli dei rischi come delle conseguenze.

Molti bambini e studenti soffrono di disturbi dell’apprendimento e disturbi dell’apprendimento/iperattività (attention deficit hyperactivity disorders) dovuti alla massiccia esposizione alla tecnologia fin dalla prima infanzia. Una sorta dell’attenzione bassa è la naturale conseguenza di un vivere immersi in un mondo virtuale dove altre competenze vengono richieste. L’essere umano necessita l’intera infanzia per diventare adulto e sviluppare l’intero sistema dei sensi. Se qualcosa come la massiccia esposizione alla tecnologia da forma alla crescita, alcune capacità non potranno svilupparsi. Non ha senso guardare al passato, resta comunque la domanda principale se sia possibile usar la tecnologia per disfare ciò che è stato fatto fino ad ora, magari introducendo qualcosa di più creativo. Oppure se al contrario possiamo  considerare che la tecnologia ha esondato in ambiti che non sono di sua pertinenza e necessita di fare un passo indietro.

Dall’inizio della pandemia valanghe di corsi e attività come lo yoga, training class, corsi di cucina, lezioni d’arte sono diventati accessibili on line. Io ad esempio lavoro da remoto con i pazienti di oncologia pediatrica con la ceramico-terapia e anche con i percorsi individuali.
Credo che in tempi di crisi straordinari come quelli che stiamo vivendo ora, dobbiamo usare bene quello che abbiamo a disposizione, internet inclusa, senza dimenticare di compensare quello che manca. Arte e Arte Terapia possono essere fatte on line conservando la propria identità? I materiali che uso sono importanti (l’argilla, i colori e così via) ma anche il come li utilizzo è importante. In presenza passa qualcosa di sottile, questo qualcosa può passare attraverso il lavoro on line?

Sto ancora lavorando su questo tema; nel frattempo vale la pena continuare a fare arte terapia in remoto, consapevole che mi sto muovendo su un terreno nuovo, senza demonizzare o idolatrare la tecnologia ma facendone un buon uso. Senza dimenticare che la tecnologia infatti è un mezzo non il fine.

manuelametra
manuelametra

Ciao, sono Manuela! Sono una ceramista e artista italiana con una passione per le potenzialità espressive dell’argilla. Con l’amore per l’estetica Wabi Sabi e la bellezza dell’imperfezione, creo ceramiche su misura, dipinti e fotografia d’arte. Il mio studio, immerso nell’affascinante città di Milano, è una scatola magica dove la creatività corre selvaggia e la bellezza è abbondante. Se stai cercando di portare un tocco di magia nella vita di tutti i giorni o semplicemente stai cercando di esplorare il tuo lato creativo attraverso l’arte terapia io sono qui per ispirarti e incoraggiare il tuo viaggio. Porto l’arte nel mondo e celebro la bellezza in ogni momento. Questo blog è la mia Insalata Artistica, piena di creatività, bellezza, gioia di vivere, passione e strumenti per le menti creative.

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