Oggi condivido con voi perle di saggezza, come un Lama metropolitano parlerò di una tecnica di sopravvivenza city Zen controtendenza: il finto bagarozzo morto. Anni fa un mio sagace amico la condivise con me per la prima volta, da allora ci ho lavorato su parecchio e modestamente ne sono divenuta maestra. L’ultima volta l’ho utilizzata Domenica scorsa, mentre facevo due passi sul naviglio quando una sciura sconosciuta ha tentato l’abbordaggio a tenaglia, subdolo, insidioso, per attaccare bottone. Ma, partiamo dall’inizio. Questa tecnica deve sicuramente avere matrice orientale, ma non è detto. La si utilizza quando si è stanchi, demotivati, stressati, quando ci si annoia delle solite dinamiche, equivale ad uno stretching dell’anima, o di quello che preferite, psiche, testa, cervello… Si fa così: Visual thinking, un animale che fa finta di essere morto ma non lo è, nessuno ci fa caso, nessuno lo vede, lo lasceranno stare. Il problema di turno passerà sfiorandolo, ma non lo colpirà, tipo giunco che si piega, ma meglio ancora, neanche lo tocca. Gli uomini sono naturalmente portati nel praticare il finto bagarozzo morto, di solito sono al pc, gli parlate e rispondono, ma ovviamente non ascoltano, questo è un piccolo esempio di pratica ma non consapevole. Quello che si puo’ tentare è di farne un’arte, uno stile di vita, con consapevolezza, disciplina. Di solito questa risorsa la si utilizza con persone care, o in momenti in cui non si vogliono rogne. “Surrender”, o “finto bagarozzo morto” sarà un’arma eccezzzzzionale se usata con saggezza e perizia, vi sentirete freschi come una rosa ricoperta di rugiada, si scioglieranno le tensioni e alcune situazioni altamente stressanti, tipo la vecchia in coda al super che vuole, vuole passare a tutti i costi, ah questo però è un altro sutra city Zen….