Dove sta la felicità? Chi la spaccia? Chi la vende? Queste sono domande esistenziali, anche se apparentemente potrebbero sembrare altro. Oggi, come vostro Lama Metropolitano freelance, mi sento di condividere altre perle di saggezza city Zen. Tenetevi forti, la Felicità è Gratis.
Si, lo so, sembra impossibile, neanche io ci credevo, poi ho meditato per anni, e anni, negli outlet più rinomati, dai parrucchieri più famosi, ho fatto la mia strada da workaholic, e infine ho cercato appagamento nella vita famigliare divenendo una perfetta Desperate housewife. Nel mio peregrinare tra le esperienze dell’umano esistere, come ad ogni Siddharta metropolitano che si convenga, ho cercato la felicità nello shopping, nel look, nello studio, nel lavoro, nel partner, nella famiglia, nell’ astinenza da shopping, nell’astinenza dal partner, nell’ astinenza dal lavoro…beh si chiama vacanza e in effetti se non è felicità è quella che più si avvicina. Strano a dirsi, la Felicità è come una polvere sottile, volatile, basta un movimento e vola via, vorresti afferrarla, con tutte le forze dell’essere, perchè è la cosa più bella del mondo, ma immancabilmente sparisce, per riapparire quando meno te lo aspetti, posandosi sulla tua anima, ancora una volta. Allora stai fermo, chiudi gli occhi e preghi che duri per sempre. Ovviamente, finisce. Allora vediamo di mettere un pò di ordine, come si può fare? C’è un metodo, una formuletta matematica? In effetti da millenni c’è qualcuno informato sui fatti, che conosce le risposte. Ma come, direte voi, e non ne sappiamo niente? Niente su “il Corriere della sera”? Niente master? Lo so, avete ragione, non me ne capacito nemmeno io. Ma in Tibet, esistono insegnamenti millenari al riguardo, ovviamente non solo in Tibet, ma adesso parliamo di quelli che mi sembrano i più razionali. Ah certo, come parenti stretti di Ulisse, bisnipoti di Galileo, e cugini alla lontana di Copernico, se non c’è un fondo di logica nemmeno entra un briciolo di saggezza. Se poi la saggezza è empirica possiamo pensare di considerarla. Ma tant’è che si è trovato qualcosa di adatto alla bisogna. Non vi dico tutto e subito altrimenti non so cosa scrivere nei prossimi post. Prima regola la Felicità è gratis, quindi se vostra moglie vi dice: “Dammi la carta di credito, così sarò felice” naturalmente dategliela, se volete sopravvivere, ma non c’entra con la felicità. E seconda regola, non vi piacerà, la Felicità è transitoria, impermanente. Terza regola, la Felicità non dipende da nessuno ma solo da se stessi. Con questo ho detto tutto. Allora applicando diligentemente il mio stesso sutra city Zen, Sabato sono salita sul tram, il 2, che pigramente addenta metri di pavè sconnesso del Naviglio, ho gustato ogni minuto del tragitto, sono scesa in Corso Garibaldi, ho camminato lentamente, vagabondando, e sono arrivata in Piazza Del Carmine una delle piazze più belle a mio parere, ho trovato un chiosco che fa frullati, ho fatto due chiacchiere col ragazzo dei frullati. Col mio prezioso dono alla frutta ho passeggiato, gustato vetrine, assaggiato balconi fioriti, spizzicato angoli di architettura Milanese, nascosti quanto inattesi. Ho percorso in uno stato di pace e serenità la zona pedonale, ricoperta dal silenzio, quieto e soleggiato. Sono andata in Piazza San Simpliciano, un altro gioiello, ho girato in via Palermo e con stupore ho trovato questa scritta sul muro:
I watched you change in you
You gave me life, now show me how to live
Nail my hand from my creator, you gave me life now show me how to live
And in your waiting hands I will land and roll out of my skin. And in your final hours
I will stand, ready to begin.
And I watched a change in you, It’s like you never had wings
Now you feel so alive. I’ve watched you change in you.
Il mio giro è continuato per via Solferino, via dell’Orso, tra vetrine, fiori, balconi, sole e riflessioni…
I’ve watched you change in you……Un momento di felicità gratis.