
Ricordo con una certa nitidezza che i migliori momenti trascorsi intorno ad una tavola erano rappresentati da qualche dettaglio che sottraeva il pranzo o la cena, eventi per me abbastanza noiosi come cosa in sé, alla loro routine attraverso un dettaglio non convenzionale: nella migliore delle ipotesi un’eccentricità, nella peggiore un vero e proprio errore. Posso dire che le tavole imperfette sono sicuramente le più interessanti, a condizione che la scelta di rompere la regola sia consapevole, o in caso contrario che l’artefice sia quantomeno equipaggiato di gusto e senso estetico veramente ineccepibili. E’ chiaro che mi sto riferendo ai pranzi di famiglia, ed è altrettanto evidente che siamo oltre le buone maniere, addentro in un quotidiano che si intreccia con tradizione, riti e un lessico da tavola famigliare. Le tavole più interessanti sono quelle profondamente caratterizzate dalla padrona di casa, sia per i colori scelti, sia per il menù, fino poi ad arrivare alla conversazione. Le eccentricità nella mia famiglia si sprecano, andando dagli estremi del formalismo, quanto poi realmente rispondente al vero vi lasco immaginare, agli estremi opposti di un’anarchia a tratti organizzata. Ho potuto godere sia della tradizione della cucina francese in quanto per metà la famiglia viene da lì, sia della tradizione della cucina italiana, inerente l’altro ramo della famiglia. Quindi è assolutamente normale per me sentirmi a casa con del foie gras, ratatouille, soup d’oignon, creme brulèe, flan Parisien come con il caciucco, il risotto e il tiramisù. Di mio ho sviluppato poi un amore per i dolci americani e quindi in questo crogiolo di sapori ho potuto maturare una coscienza della tavola e un gusto del tutto personali. Alle tovaglie di fiandra perfettamente inamidate si alternavano tovaglie colorate e decisamente informali. All’argenteria, posate scompagnate. Ora come allora è in dettaglio che sfugge alla coerenza ad attirare la mia attenzione, a rendere più interessante il pranzo. Le tavole che preferisco sono quelle ricche di poesia e calore, dove l’armonia e il piacere di incontrarsi vengono al primo posto. L’estetica che, nel mio caso è dettata da una certa noncurante eleganza, è parte fondamentale per accompagnare il piacere di un momento insieme.