Con un pò più di intelligenza smetterei …

“Con un pò più di intelligenza smetterei..”

Ovvero il paradosso unico e meraviglioso del lavoro dell’artista

“Con un pò più di intelligenza smetterei..” frase pronunciata dall’artista nell’ intervista a Giacometti quando questo grande artista spiega cosa sia il suo lavoro e la sua ricerca. L’intervistatore gli chiede se è tentato mai di riprendere il lavoro artistico del periodo precedente, alla vecchia maniera, e Giacometti risponde deciso e un pò sorpreso, che assolutamente non è tentato, una volta che ha imparato e sa come si deve fare una certa cosa, che senso ha ripeterla? Non potrei fare che delle ripetizioni di quello che ho fatto. Non c’ è più avventura. Quando l’artista diviene padrone della tecnica, conosce, a quel punto il lavoro diventa solo un’esecuzione, una riproduzione. Qui c’è tutta la distinzione e la poesia della vita di un grande artista, che si differenzia dall’orgoglio artigiano del ripetere a perfezione una forma. L’arte è ricerca, il viaggio stesso, mentre la riproduzione senza più ricerca o curiosità è un’altra cosa. Giacometti ha realizzato sculture meravigliose, insieme a Modigliani scultore e pittore, sono i miei amori, ma come Giacometti stesso afferma, il suo lavoro è stato una continua ricerca verso “il sogno di una testa”. Desiderava raggiungere qualcosa che aveva nella sua rappresentazione interiore e tendeva verso questa rappresentazione, insoddisfatto dei capolavori che uscivano dalle sue mani, passi che lo avvicinavano al suo ideale. Definiva gli uomini che camminano relativamenti semplici come lavoro, eppure vi assicuro che non sono semplici da realizzare neppure tecnicamente.

Quando nel 1957 fu chiesto ad alcuni grandi artisti di parlare della loro realtà, Giacometti rispose:

Io faccio pittura e scultura per mordere nella realtà, per difendermi, per nutrire me stesso, per diventare più grosso; diventare più grosso per difendermi meglio, per meglio attaccare, per fare più presa, per avanzare il più possibile su ogni piano in tutte le direzioni, per difendermi contro la fame, contro il freddo, contro la morte, per essere il più libero possibile; il più libero possibile per tentare – con i mezzi che oggi mi sono propri – di vederci meglio, di capire meglio ciò che ho intorno, capire meglio per essere più libero, più forte possibile, per spendere, per spendermi il più possibile in ciò che faccio, per correre la mia avventura, per scoprire nuovi mondi, per combattere la mia guerra, per il piacere? per la gioia? della guerra, per il piacere di vincere e per quello di perdere.

Lascio parlare Giacometti sulla verità, condividendone la posizione e l’esperienza:

L’arte mi interessa molto, ma la verità mi interessa infinitamente di più… Più lavoro e più vedo diversamente… in fondo diventa sempre più sconosciuto, sempre più bello. Varrebbe per me la pena di lavorare, anche se non c’è risultato per gli altri, per la mia visione personale… la visione che ho del mondo esterno e delle persone… Penso di progredire ogni giorno. Per questo lavoro più che mai. Sono sicuro di fare ciò che non ho ancora mai fatto e che renderà superato ciò che ho fatto fino a ieri sera o stamattina. Non si torna mai indietro… È lungo il cammino. Allora tutto diventa una specie di delirio esaltante, come l’avventura più straordinaria: se partissi su una nave per paesi mai visti e incontrassi isole e abitanti sempre più imprevisti, mi farebbe esattamente lo stesso effetto. Questa avventura la vivo veramente. Allora, che ci sia un risultato o no, che importanza vuole che faccia? Che in mostra ci siano cose riuscite o mancate mi è indifferente. Visto che per me è in ogni modo un fallimento, troverei normale che gli altri non guardino neppure. Non ho niente da chiedere se non di poter continuare perdutamente.
Posto che di Giacometti c’è ne è uno solo, e che quella dell’artista è una vocazione, una scelta ma anche una strada che non si sceglie, si abbraccia, l’esperienza di un lavoro con lo strumento artistico può aprire porte su mondi infiniti. E qui dove finisce l’utopia di un grande artista “il sogno di una testa”, inizia la mia, “il sogno dell’arte per il business” l’idea di portare questa preziosa corrente vitale nel mondo del lavoro.

manuelametra
manuelametra

Ciao, sono Manuela! Sono una ceramista e artista italiana con una passione per le potenzialità espressive dell’argilla. Con l’amore per l’estetica Wabi Sabi e la bellezza dell’imperfezione, creo ceramiche su misura, dipinti e fotografia d’arte. Il mio studio, immerso nell’affascinante città di Milano, è una scatola magica dove la creatività corre selvaggia e la bellezza è abbondante. Se stai cercando di portare un tocco di magia nella vita di tutti i giorni o semplicemente stai cercando di esplorare il tuo lato creativo attraverso l’arte terapia io sono qui per ispirarti e incoraggiare il tuo viaggio. Porto l’arte nel mondo e celebro la bellezza in ogni momento. Questo blog è la mia Insalata Artistica, piena di creatività, bellezza, gioia di vivere, passione e strumenti per le menti creative.

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