
Racconti d’argilla, racconti di terra. Ogni terra ha la sua storia, quando la incontri, è come incontrare una persona. Che carattere ha? Riusciremo ad andare d’accordo? Andrà d’accordo con i miei smalti raffinati e mat, forse un pò snob? Si troverà bene con il mio forno che è piuttosto esigente? Il mio forno ama fare le cose per bene, mette alla prova la terra, ama le cotture lunghe, meditative, ha un’anima zen. Introdurre una nuova terra è sempre un rischio, bisogna testarla, vedere come reagisce, comprendere se sarà in grado di accogliere le mie idee. Sarà capace di seguire le mie mani, in accordo? Oppure vorrà fare di testa sua? I racconti di terra sono storie a volte d’amore, a volte d’amicizia, di passione o a volte storie di rotture. Anni fa ho trovato una terra nera molto interessante. Una terra morbida al tatto, in grado di restare umida senza asciugarsi mai. Restava nel suo sacco in attesa di essere modellata, sempre pronta. Un piacere per le mani. Una volta cotta ad alta temperatura aveva un colore nero meraviglioso, intenso e pieno. Però, se si metteva lo smalto, qualsiasi smalto, e ne ho provati molti, si rompeva. Aprivo il forno, sembrava tutto a posto, poi i pezzi si rompevano, a volte anche a distanza di giorni. Per diversi anni ho cercato di trovare una soluzione perché mi piaceva davvero molto. Ho cercato in tutti i modi di far funzionare questa relazione. Non c’è stato nulla da fare. O tengo la terra senza smalto, oppure si rompe. Ho dovuto accettare che non avevamo futuro, o, più semplicemente, che con questa terra, si arriva solo fino ad un certo punto. Un altro racconto di terra, diametralmente opposto è con quello che potrei chiamare il mio primo amore. La prima terra da alta temperatura che ho lavorato, ormai molti, molti anni fa. E’ una terra grezza, forte, ruvida, la chiamo: “la spaccamani”. Si può tornire solo con i guanti, è una terra da scultura, non adatta al tornio. Quindi, ovviamente, la uso per il tornio. Con questa terra ci siamo piaciuti subito è andato sempre tutto bene. Abbiamo traslocato, cambiato decine di smalti, cambiato forme, fatto pezzi d’arte e per la tavola, mai uno screzio. Una storia felice, un matrimonio riuscito che funziona tutt’ora, con la stessa passione del primo giorno. Ma con maggiore complicità. Questo per dire che se funziona, funziona bene dall’inizio, non è detto che tanti sforzi per migliorare qualcosa che non funziona sia la scelta migliore. Ho poi incontrato tante altre terre, ma questi sono altri racconti di terra….