
Ogni oggetto che ci accompagna nel nostro viaggio si carica di emozioni e ricordi. Credo che ci sia una valenza di intimità nell’oggetto di uso quotidiano che vada ben oltre la sua natura funzionale, consentendogli di elevarsi ad una dimensione decisamente intima e spirituale. In Giappone il connubio arte-spirito-funzionalità è ben risolto nella cerimonia del te. Per me è naturale vedere e cercare di trovare lo spirituale nella materia e portarlo alla luce nel quotidiano, è il mio lavoro e la mia vocazione. Così cucinare una Cherry pie diventa un esperienza sensoriale e spirituale, le ciliegie sono la mia frutta preferita e mi ricordano tante cose. Il lento procedere in cucina per preparare la pasta brisè non è diverso dall’impastare la terra, far cuocere le ciliegie assomiglia alla creazione di uno smalto, di un colore, la consistenza e la densità devono essere perfetti. I profumi di spezie riempiono l’aria. Penso al piatto su cui mentre la fetta di questa gloriosa Cherry pie, mi chiedo che colore sarà il più indicato. E so per certo che quello che conta è il viaggio il processo, il qui ed ora.