
Oggi da Lama metropolitano propongo un Art coaching sulla creatività, per preservare il capitale creativo che c’è in ognuno di noi, in particolare modo in coloro che fanno un lavoro creativo. Essere produttivi è un imperativo sociale, essere stanchi e ammetterlo è un’onta nel mondo del lavoro, equivale alla Lettera Scarlatta. La competizione è elevatissima in tutti i settori, ti giri e il collega ti ha fatto le scarpe, è così anche nel mondo del lavoro con un alto tasso di creatività. Quindi come si può fare? Normalmente si tende ad andare avanti nonostante i segni di stanchezza, nonostante la mancanza di idee, si va avanti, si stringono i denti. E’ invece importante ascoltarsi, avvertire il senso di stanchezza quando c’è. Come sentire la mancanza di idee quando proprio non c’è ispirazione. La creatività ha un suo ritmo, come il giorno e la notte si alternano, così i momenti di stanchezza vengono a ricordarci che è necessaria una pausa. Non si devono fare confronti con i colleghi, con chi si ha intorno. Devono essere riviste le priorità. Al centro va posto l’individuo con i propri ritmi, e in questi è compresa la stanchezza e il concetto di riposo. In questo modo si ricaricano le energie e si può tornare al lavoro più carichi. Il ritmo è alla base della salute, è importante preservarlo. Un Art coaching può aiutare, il processo artistico infatti è come una melodia con un suo ritmo, venendo in contatto con il processo artistico si rimette in moto quello che si è fermato. Il vuoto, la stasi, la pausa è parte di un Tutto che va preservato. La creatività è come un organismo vivente.